“All’inizio della mia carriera, in azienda facevo tutto io. Non mi dimenticherò mai di quando registravo i freni a tamburo, o cambiavo le pastiglie del camion, di quando lavoravo venti ore al giorno, di quando sistemavo il magazzino e caricavo e scaricavo le merci dal camion. La mia vita era solo lavoro.

Non dormivo, non mi prendevo cura di me, non mi divertivo, non mi fidavo delle persone. Ero cattivo con me stesso e con i miei collaboratori. Ogni cosa mi faceva saltare i nervi e questo per molto tempo ha rischiato di mettere a repentaglio anche il rapporto con la mia famiglia. Poi, un giorno, ho deciso che così non potevo andare avanti.

Oggi sono fiero di ciò che ho costruito, ma comunque non mi sento arrivato, anzi, so che ho ancora molto da fare e conquistare. Una delle cose più importanti che vorrei riuscire a fare è infondere fiducia alle persone che hanno passato le stesse cose che ho passato io. Dare sostegno e aiuto concreto agli imprenditori del settore dei trasporti che si ritrovano ancora a macinare chilometri su chilometri. Imprenditori che hanno paura di non farcela, che non si fidano degli altri perché in fondo i primi su cui non hanno fiducia sono loro stessi.” On
I camionisti sono fondamentali per l’economia generale di un paese. Quella dei camionisti è una vera e propria comunità basata sullo scambio e sulla comprensione reciproca, ma soprattutto sull’amore e sulla passione per il vivere sulla strada.